Il vertice a Mar a Lago tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky per provare a raggiungere un accordo sul piano di pace in Ucraina.
C’era grande attesa per il confronto a Mar a Lago tra il presidente americano, Donald Trump, e il suo pari ucraino, Volodymyr Zelensky, atto a trovare la quadra per provare a raggiungere un accordo di pace sul piano per l’Ucraina. Dopo il faccia a faccia c’è stato cauto ottimismo, specie da parte del tycoon anche se non mancano le incognite.

Ucraina: l’ottimismo di Trump sull’accordo di pace
Il faccia a faccia tra Donald Trump e Zelensky a Mar a Lago sembra aver dato segnali positivi verso il raggiungimento di un accordo di pace per l’Ucraina anche se pare che nulla sia stato deciso. L’ottimismo del tycoon alla fine dell’incontro con il leader ucraino per adesso non è basato su progressi concreti. “Non voglio dire quando, ma penso che arriveremo alla pace”, ha detto il numero uno USA. Anche in merito ai territori, ed in particolare il Donbas, il tycoon ha spiegato che sia “una questione molto complessa, ma credo che riusciremo a risolverla”.
La posizione di Zelensky dopo il vertice
Il leader dell’Ucraina, dal canto suo, ha ammesso che la questione territoriale resta “difficile” al termine dell’incontro con il presidente statunitense Trump. “Conoscete la nostra posizione: dobbiamo rispettare la nostra legge e il nostro popolo. Rispettiamo il territorio che controlliamo”, ha fatto sapere Zelensky ai giornalisti. E ancora: “Possiamo tenere un referendum su qualsiasi aspetto di questo piano. È la nostra società che deve scegliere, perché è la loro terra, la terra della nostra nazione da molte generazioni”. Tra gli altri passaggi delle dichiarazioni post vertice, il numero uno ucraino ha aggiunto che su circa il 90% del documento è già stato raggiunto un accordo. “Sulle garanzie di sicurezza e sulla dimensione militare siamo d’accordo al 100%”, ha precisato, definendo le garanzie di sicurezza “una tappa fondamentale” per il raggiungimento della pace in Ucraina.